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 infiorata
di
casatori
 

Infiorata di Casatori  2024
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Eccoci pronti a condividere l’esperienza bella e coinvolgente della realizzazione della ventinovesima Infiorata di Casatori che si terrà dal 13 al 15 settembre 2024
L’evento che si realizza in onore della Vergine Addolorata, vede coinvolte generazioni diverse, pronte a condividere l’arte dell’infiorare.
Il tema delle opere floreali che saranno realizzate è  “La preghiera: porta per la Vita”
Tema suggerito da  Papa Francesco, che ha voluto dedicare l’anno 2024 alla Preghiera: 
attraverso la quale, tutta la Chiesa cattolica si sta preparando all’evento del Grande Giubileo del 2025

 

infiorata di casatori

Dal 1996, la terza domenica di settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria SS. Addolorata, patrona della comunità parrocchiale e compatrona della città, si svolge l’Infiorata di Casatori. Nata con l’intento di riportare il piccolo centro all’attenzione degli addetti ai lavori nel campo dell’agricoltura e del commercio, nonché inserirlo come tappa negli itinerari turistici, è oggi tra le più apprezzate manifestazioni della regione.

Al centro della frazione si realizzano tappeti floreali che si ispirano ad un tema religioso che, ogni anno, viene deciso dall’Associazione culturale “Le Vie dei Colori”, nata proprio con l’intento di promuovere e valorizzare questa particolare forma d’arte.

 

Il sabato pomeriggio che precede la festa, dopo l'allestimento di una adeguata copertura, gli infioratori lavorano chini a terra per realizzare meravigliosi capolavori.

Dal 1998 si realizza il “Festival delle Infiorate” che ospita altri comuni d'Italia, sempre nello stesso anno è nata  “Piccoli Infioratori”, l'infiorata dei ragazzi,   ispirata a temi legati al mondo dei ragazzi.

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realizzazione

La realizzazione dei tappeti è il risultato di un complesso e non facile lavoro, che richiede giorni, settimane e mesi  di paziente e sapiente opera di molte persone  cui vengono distribuiti i compiti di disporre il lavoro con armonia di intenti, nella ricerca e raccolta di fiori e foglie, nella cura e nel mantenimento di essi, nella capatura dei fiori e selezione dei petali, nonché nello studio del bozzetto nella loro finale disposizione.  Durante il pomeriggio che precede la festa, gli infioratori lavorano sulle strade chini a terra, per disegnare, deporre e disporre milioni e milioni di petali, capaci di produrre quei meravigliosi capolavori d’arte antica e moderna, così carichi di suggestione, e collegati ai temi non solo della tradizione ma anche di una moderna attualità.  Il risultato forse, ancora più bello, è quello di vedere il meraviglioso esempio di partecipazione dei fedeli, i quali, tutti insieme e sotto la guida di alcuni coordinatori, sono lasciati liberi alle loro doti artistiche e culturali, al fine di realizzare i bozzetti precedentemente visti e studiati.

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Home: Servizi

i tappeti

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Maria SS. Addolorata

la devozione alla vergine

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L'origine della devozione alla Vergine Addolorata, che si venera nella Parrocchia di Casatori, risale all'inizio della seconda metà del XIX secolo. Un'antica tradizione popolare ha trasmesso, fin ad oggi, un prodigio avvenuto nel 1854: una signora di Casatori chiese alla Madonna la salvezza del figlio caduto tra le macine del mulino. Il parroco ed i fedeli fecero preghiere e penitenza supplicando la Vergine Addolorata di consolare quella povera mamma. Dopo un intenso lavoro i soccorritori estrassero vivo il giovane dal mulino; tutti gridarono al miracolo, attribuendolo alla Vergine Addolorata. Questo straordinario evento pare velato nella cronaca parrocchiale, scritta dal parroco del tempo Don Rocco D'Ambrosi, il quale riferisce: “La statua dell'Addolorata fu fatta a Napoli dai Fratelli Salzano scultori, nell'anno 1854 per un voto fatto da una divota Maria Siano che sborsò per tale oggetto ducati 50; il resto poi fu tutto del parroco di quel tempo il Rev. Don Rocco D'Ambrosi fu Bernardo di S. Valentino. Essa immagine fu benedetta nella parrocchia di S. Valentino e poscia processionalmente fu trasportata in Casatori nel dì 10 novembre 1854. 
Quivi si cantò messa solenne dal M. Rev. Parroco di S. Valentino Don Salvatore Ruggiero e il parroco di Casatori Don Rocco D'Ambrosi ne tesse l'orazione panegirica”.
Da quel giorno l'amore verso la Vergine Addolorata è andata sempre più crescendo, tanto da offuscare la devozione alla stessa titolare della parrocchia. Il culto alla Vergine Addolorata è tanto ben radicato, che oggi viene anche semplicemente chiamata la Madonna di Casatori. Verso la fine di questo secolo è nato come segno di omaggio alla Vergine, L'Infiorata;  essa trae la sua origine dalla tradizione dei fedeli che erano soliti cospargere le strade di fiori e foglie al passaggio processionale della sacra statua. Si auspica che tale omaggio a Maria aumenti non solo nei fedeli di Casatori ma in quanti a Lei ricorrono, una sempre più viva ed autentica venerazione alla Vergine Addolorata, perché, illuminati dalla sapienza della Croce, sappiano offrire al Suo Divin Figlio, il dolore per la redenzione e la santificazione propria e dell'umanità.

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offerta alla Vergine

La storia della Chiesa è immensamente ricca della relazione esistente con la Madre di Gesù. Questo è affermato, non solo attraverso testi di autori importanti, ma visitando i luoghi di culto, si trova sempre una iconografia mariana. Nel cuore della Chiesa è viva la forte testimonianza che essa custodisce gelosamente verso tale Madre, al fine di accogliere inviti e richiami all’autentica vita di fede. Maria, in sostanza, è la creatura amata da Dio e donata all’umanità come mezzo di piena conformazione a Cristo. Maria, nel piano della Salvezza, è corredentrice e mediatrice di grazie; ed è proprio “per grazia” che anche nella nostra piccola comunità Ella ha voluto far sentire la Sua presenza.
È questa fede viva che fa nascere, nel 1996, l’Infiorata in Suo Onore; ed è la constatazione in questi  anni, di una fede incrollabile, che ci ha spinti a coniugare, accanto all’Infiorata, l’Omaggio floreale alla Vergine Addolorata, l'offerta floreale, che i fedeli, divisi in sei contrade, portano in processione alla Vergine, che li attende in Largo Tringiale, dove viene allestito un tappeto verticale figurativo, ispirato al teme annuale dell'infiorata.

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le contrade

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il Gelso

Questa contrada è composta dagli abitanti di via Provinciale, e via Fosso Imperatore. Indossano una mantella di colore rosso, sulla quale è collocato uno stemma ove è rappresentato il gelso. Il nome è nato scrutando la nostra storia locale; infatti, all’inizio del secolo scorso, in via Provinciale si sviluppò la coltivazione del baco da seta, che era di sostegno alle famiglie, grazie alle filande che vi erano a Sarno e a Nocera Inferiore. Successivamente, si sostituisce tale coltivazione con le piantagioni di tabacco e, in tempi più recenti, con la coltivazione del pomodoro San Marzano. Oggi, lungo questa strada, quasi completamente edificata, restano, a testimonianza dei tempi che furono, alcuni alberi di gelso che nel silenzio e nella fragranza della loro fioritura, tramandano a noi i tempi passati.

il Giglio

Compongono la contrada Giglio gli abitanti  di via S. Longobardi, via Murelle, vico De Marinis, via San Giuseppe, vico Strianese, vico De Benedettis, vico Corvino e via Santa Maria delle Grazie. Il colore della mantella è fucsia e sullo stemma vi è ricamato un giglio. La scelta di tale simbolo è nata dal fatto che in via San Giuseppe si trova una antica cappella dedicata al Santo Patrono dei lavoratori, originariamente appartenuta alla Famiglia Capace Minuolo, il cui primo palazzo qui si trovava, prima di trasferirsi a Valentino in Piazza S. Croce. Oggi questo luogo di culto è di proprietà della Parrocchia Santa Maria delle Grazie. Essendo la comunità e l’intero Centro Storico di Casatori legato a questo Santo ecco che abbiamo voluto racchiudere in questo simbolo tale appartenenza, che è anche segno di venerazione e di intercessione.

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la Leonessa

Compongono la contrada Leonessa gli abitanti di via Zeccagnuolo, via Diaz, via Mons, Cesare Quadrino, via San Vincenzo
e via Sanguette. Il colore della mantella è blu e sullo stemma vi è ricamata una leonessa. Questo è il simbolo dell’antico
stemma nobiliare della famiglia Capace Minutolo, signori feudatari di queste terre nel XIV secolo. Si è pensato di attribuire a tale realtà questo simbolo, perché immagine di rinascita e presenza trasformante sul nostro territorio; infatti, come questa illustre e nobile famiglia napoletana, ricca di fede e fortemente legata alla Chiesa, nella comunione al papato, è stata mezzo di crescita; così gli abitanti di questa zona della nostra comunità, realtà nuova e in fase di sviluppo, possano essere segno di vita e fonte di novità.

la Spiga

Questa contrada è costituita dagli abitanti di  via G. Longobardi, Via della Spiga, via Mulino, via Maestra Maria Carino,  e via Servitelle. Il colore della mantella è viola e sullo stemma vi è ricamata una spiga. Tale simbolo è legato all’esistenza di un Antico Mulino, dove i nostri cittadini erano soliti recarsi per macinare il grano. Ed è proprio grazie a questo luogo storico che inizia la devozione alla Vergine Addolorata.

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la Torre

La contrada Torre è composta dagli abitanti di via Diaz, vico Giudice, vico Cascone, via Galileo Galilei, via Toria e Largo Tringiale. Sono rivestiti con una mantella di colore bordeaux, sulla quale è ricamata una torre. La scelta di tale simbolo nasce dalla lettura della nostra storia locale, infatti, in Largo Tringiale, ancora oggi, possiamo mirare la restante antica torre, unica certa realtà, dopo la cappella di San Giuseppe, che tramanda a noi i resti dell’antico palazzo appartenente alla famiglia dei Capace Minutolo. Essa, ancora oggi, è testimonianza di una epoca che narra gli eventi di un periodo florido e gaudente.

il Rivo

Compongono la contrada Rivo gli abitanti di via Sciulia, via San Severino, via Forgione. Il colore della mantella è fucsia e sullo stemma vi è ricamato un giglio.La scelta di questo simbolo è dovuta al fatto che questa contrada, è bagnata dalle acque del rivo San Marino, affluente del fiume Sarno. Anticamente, per gli abitanti di questa zona le acque del rivo sono state una risorsa preziosa.

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tappeto verticale

Il tappeto verticale è l'opera più spettacolare dell'intera manifestazione, sia per le dimensioni, 6 metri di larghezza per 10 metri di altezza, sia per la quantità di fiori, 100.000 circa, sia per la collocazione, al centro della piazza, ma soprattutto per il modo in cui viene realizzato. La struttura in legno, necessaria a supportare il tutto, è realizzata da mani di fedeli che durante la settimana antecedente la festa, la montano sotto la guida esperta di carpentieri e tecnici.  Gli acrobatici spostamenti sulla parete verticale per disegnare il soggetto da raffigurare. Le arrampicate, poi, di giovani e adulti per incastrare, tra le tavole in legno, i mazzi di fiori ce renderanno l'opera finita.

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storico passaggio

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piccoli infioratori

L’Associazione Culturale “Le Vie dei Colori”, in collaborazione con la Parrocchia S. Maria delle Grazie, con questo sezione dell'infiorata dedicata ai più piccoli si rivolge a tutti i ragazzi iscritti alla scuola media,  con l’obiettivo di incentivare la passione verso il disegno e verso quei riti e quelle tradizioni che sono l’unico ponte tra il passato dei nostri nonni e questo nuovo millennio.
L'invito, inoltre, a partecipare al concorso "Un bozzetto per l'Infiorata", è diretto a quanti, attraverso la creazione di un bozzetto per la realizzazione di un tappeto floreale, vogliono dare libero sfogo alle loro doti artistiche.

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festival delle infiorate

Il Festival delle Infiorate all’interno dell’Infiorata di Casatori, nasce dalla voglia di far conoscere e valorizzare l’arte dell’infiorare, arte che vede molti comuni italiani e di altre nazionalità, impegnati, dalla settimana santa alla fine dell’estate, a rendere omaggio al Corpus Domini o ai propri patroni, con la realizzazione di queste stupende opere floreali.
L’esperienza del Festival, nata qui a San Valentino Torio nel 1998, unita ad altre simili realizzate inseguito negli altri comuni italiani, ha portato alla nascita di Infioritalia (associazione nazionale infiorate artistiche).
Una sezione dell'infiorata è dedicata a quelle città dove è tradizione realizzare tappeti di fiori.
In questi anni abbiamo ospitato gli infioratori di  Bracciano - Genazzano - Gerano  - Monterotondo  (Roma),
Sigillo - Città della Pieve (Perugia), Gambatesa (Campobasso), Pietra Ligure (Savona), Cervaro - Alatri (Frosinone), Norma (Latina), Rieti (Rieti), Corbara - Ogliara (Salerno), Vignanello (Viterbo),  Torre del Greco (Napoli), Fucecchio (Firenze), Cusano Mutri (Benevento),  Bueu - Castropol  - Elche d ela Sierra  (Spagna) e quelli di:

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maestri infioratori

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Noto (Siracusa)

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Poggio Moiano (Rieti)

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Galatone  (Lecce)

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Castelraimondo (Teramo)

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gruppo infioratori

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Paciano (Perugia)

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Fabriano (Ancona)

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san gemini

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San Gemini (Terni)

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Rocca Santo Stefano (Roma)

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maestri infioratori

Genzano di Roma

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Saviano (Napoli)

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Felline (Lecce)

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Portici (Napoli)

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Elche de la Sierra

(Albacete - Spagna)

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Tokyo - Giappone

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Huamantala

Messico

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memories

momenti e faccie indimenticabili

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viaggi

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(Enna)

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Candela
(Foggia)

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Pietra Ligure 
(Savona)

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Monselice
(Padova)

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(Napoli)

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Noto
(Siracusa)

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(Vigo - Spagna)

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Venezia

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Poggio Moiano
(Rieti)

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Mottafollone
(Cosenza

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Valencia
(Spagna)

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Nocera Inferiore 
(Salerno)

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(Albacete - Spagna)

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Roma

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Bueu
(Galizia Spagna)

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Pietra Ligure
(Savona)

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Torre del Greco
(Napoli)

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Ogliara
(Salerno)

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Poggio Moiano
(Rieti)

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Napoli

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Poggio Moiano
(Rieti)

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Nocera Inferiore
(Salerno)

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santa maria delle grazie

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la chiesa del XIV secolo

La Chiesa ha origine alla fine del XIV secolo per volontà del signor Nannulo Capece-Minutolo.
L’impianto originario si presentava a due navate, di cui una minore e l’altra maggiore, le cui cupole si affiancavano; la più grande, con la soprastante lanterna, era un episodio architettonico inusuale e suggestivo di tecnica di costruzione, che può essere ancora oggi ammirato.
Il primo ampliamento si ebbe nel 1592, con la costruzione della cappella della Madonna di Costantinopoli e la cappella della Madonna del Rosario.
Nel 1628 fu eretta la sacrestia e nello stesso periodo fu realizzata la terza navata con i relativi ambienti di servizio.
Le sue volte a crociera, di dimensioni inferiori in pianta e in altezza,rispetto alle navate preesistenti,palesano l’impianto seicentesco per tecnica costruttiva e per gli stucchi rifinitura.
La facciata denuncia un intervento ottocentesco nel quale si possono intravedere decori di tipo neoclassico databili non prima della metà del XIX secolo.
Chiusa nel novembre del 1980 a causa del sisma, ha visto il crollo della terza navata e di quella maggiore nel dicembre del 1996.
Nel 1999 dopo l’intervento della sovrintendenza di Salerno sono cominciati i lavori per la ricostruzione che si sono conclusi il 29 giugno 2002, quando l’edificio è stato riaperto al culto.
L’intervento di restauro curato, dall’architetto Fimiani ha mantenuto le caratteristiche della chiesa, lasciando inalterati gli stucchi dei vari ampliamenti avutisi durante i secoli. Gli unici interventi che hanno cambiato,per esigenze liturgiche, lo spazio presbiterale hanno riguardato la collocazione dell’altare seicentesco nella cappella laterale, lasciando l’abside ai nuovi arredi progettati degli architetti Galiani e Longobardi ai quali si deve anche il disegno della pavimentazione e delle panche.

I SAPORI ANTICHI
DELLA TERRA

gastronomia tipica

“L’oceano della beneficenza” si alimenta grazie alle diverse iniziative che a svariato titolo nascono.
Organizzare all’interno dell’Infiorata di Casatori l’angolo gastronomico è voler chiedere, ma anche dare.
Il reciproco donarsi, con la vostra partecipazione e con la maestria delle nostre signore, è giungere alla creazione di un progetto che ci sta a cuore. Aiutateci nella carità a realizzare questo sogno, gustate le nostre prelibatezze.

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le stampe

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